Una Storia Complessa

Storia particolarmente complessa e intricata, quella delle origini della canzone napoletana, avvolta il più delle volte in leggende e miti di fondazione suggestivi quanto estremamente vaghi, in fascinose supposizioni prive però di base documentaria.
Per sottrarci alle sirene di queste ricostruzioni, ci siamo dunque impegnati soprattutto nel reperimento del maggior numero possibile di fonti scritte (manoscritti, partiture, fogli volanti etc) conservate presso alcune delle più importanti biblioteche italiane e straniere. A partire dalla ricchissima dotazione della Sezione Lucchesi Palli della Biblioteca Nazionale di Napoli, la ricerca si è così estesa alle Biblioteche del Conservatorio San Pietro a Majella, dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma, del Conservatorio di Milano e della Marciana di Venezia, mentre altre preziose fonti sono state trovate presso la British Library di Londra e la Bibliothèque nationale de France a Parigi.

Limitatamente al periodo preso in considerazione (1824-1879), ingente è la documentazione raccolta con oltre un migliaio di brani censiti per canto e pianoforte e circa trecento brani raccolti su fogli volanti, appena la punta di un iceberg, a voler usare questa metafora, a proposito di un repertorio ancora in buona parte “sommerso”. Altrettanto rilevante è stato il raccolto di brani della tradizione orale, attinti per lo più dalla Rete degli Archivi Sonori e, in particolare, dall’Archivio Sonoro Musiche di Tradizione Orale della Campania: materiale di grande interesse per considerare adeguatamente il complesso rapporto che si dà tra forme e matrici oltre che le continue e reciproche influenze tra colto e popolare nella nascita di un nuovo genere musicale qual è la canzone napoletana.
Parafrasando il titolo di un famoso saggio di Roberto De Simone, i cui studi restano comunque un punto di riferimento imprescindibile, sarebbe dunque auspicabile pervenire quanto prima a una più “ordinata” storia della canzone napoletana che ne racconti, con documenti certi e riferimenti sicuri, nascita, affermazione e diffusione. In questa sede ci occupiamo dei suoi lontani albori, con l’intento di registrare passo dopo passo il suo progressivo sviluppo caratterizzato dal continuo intreccio tra colto e popolare: si tratta di un repertorio “ibrido”, scaturito dall’interazione e dalla commistione di diverse matrici musicali:  musica “colta” (opera, romanza  da camera ecc.), musica “popolare” (sia canzonette urbane da fogli volanti che canti contadini, ballate ecc.) e musica “d’uso” per il ballo (sia “locale” come la tarantella,  sia “d’importazione” come  il valzer  prima, poi il tango, il fox, la rumba ecc.).

Di questa affascinante storia che ha reso celebre nel mondo Napoli come “la città cantante” per eccellenza, al momento abbiamo inteso ricostruire e raccontare soltanto le lontane origini in un periodo storico che, riconducibile per gran parte all’attività e all’opera della famiglia Cottrau, si suddivide in tre fasi, poste tutte agli albori di questo nuovo e fortunato genere musicale. Nell'ultima sezione, "Matrici e forme", si indicano invece alcuni casi emblematici dell'incontro tra colto e popolare che caratterizza la progressiva definizione del repertorio. 

Raffaele Di Mauro

Prima fase 1824-1839

Tutto sembra iniziare nel 1824 quando Guillaume Cottrau, un francese arrivato a Napoli nel 1806 con il padre -un militare al seguito di Bonaparte- assume la direzione della casa editrice Bernardo Gira...

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Seconda fase 1840-1855

Te voglio bene assaje, secondo il racconto dello stesso Sacco, nasce come “brano improvvisato” in casa di un «ricco straniero» (forse lo stesso Cottrau), durante una di quelle riunioni...

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Terza fase 1856-1879

Dal 1856 Teodoro Cottrau assume pienamente le redini dell’antica Girard di cui era diventato unico proprietario l’anno prima e si appresta a divenire, sia come editore che come compositore, il protagonista...

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Matrici e Forme

Uno dei “nuclei tematici” più rilevanti nell’ambito degli studi sulla canzone napoletana è quello del rapporto con le “matrici musicali” che possono aver influito sulle &ldq...

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